Per ripescare un nuovo sapore dalla tradizione rendendo insolita la semplicità di una frittata, che puo’ essere preparata anche con luppolo, mentuccia, petali di tarassaco o di calendula, primula e margherite, basta raccogliere le foglie tenere del romice (150 gr.), lavarle, tagliarle a striscioline e cuocerle in poca acqua per una decina di minuti. Sbattere le uova (8) con formaggio grattugiato (150 gr di parmigiano, o pecorino), sale e pepe. Aggiungere il romice e cuocere in una padella ben calda con olio evo, dividere il composto per ottenere due frittatine. Una volta cotta appoggiare la frittata su un foglio di carta d’alluminio, arrotolare la frittata su se stessa e avvolgere nella carta d’alluminio mantenendo al caldo. Al momento di servire tagliare a fettine la frittata e portarla in un piatto disponendola su una foglia di romice.
(Le dosi indicate sono per 4 persone, utilizzare solo rumex crispus)
In alternativa al romice si possono usare i germogli di vitalbe che vanno raccolti, lavati e lessati in acqua bollente e salata per cinque minuti. Una volta scolati tagliare a pezzettini e aggiungerli ad un composto di 8 uova sbattute con una manciata di parmigiano, o pecorino, un pizzico e di sale e uno di pepe. Cuocere la frittata da ambo le parti in una padella antiaderente con poco olio bollente. Un consiglio alternativo al tanto problematico giro della frittata e’ quello di cuocerla da una parte e, a cottura quasi ultimata, appoggiarla su un foglio di carta d’alluminio, arrotolarla su se stessa e avvolgerla nell’alluminio. Servire la frittata intera o tagliata a fette. Le dosi indicate sono per 6 persone.
Un’avvertenza importante nella preparazione di superbe frittate e’: attenzione al sale, le uova ne gradiscono poco!!